Napoli, 6 agosto 2009_____________Sono aumentati ancora i detenuti nelle carceri italiane. La presenza negli istituti penitenziari ha raggiunto quota 63.587. E' quanto emerge dalle ultime stime del ministero di Grazia e Giustizia aggiornate al 30 luglio scorso.
Sono 11 le regioni che hanno superato la capienza tollerabile per le carceri (Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige, Valle d'Aosta e Veneto), e altre due, Lombardia e Basilicata, sono al limite. E' l'allarme del sindacato autonomo di Polizia penitenziaria (Sappe), sulle condizioni delle persone detenute negli istituti penitenziari, con dati aggiornati a ieri. In Emilia-Romagna, registra il sindacato secondo il quale le carceri italiane "si sono ridotte a meri depositi di vite umane", sono 4.700 le persone detenute: più del doppio della capienza regolamentare (circa 2.300 persone), e oltre la capienza tollerabile che è di 4.000 persone. Tutto ciò, a fronte di un organico di Polizia penitenziaria che non raggiunge il 72% di quello previsto. La carenza di organico maggiore si registra in Liguria, dove sono in servizio 857 poliziotti rispetto ai 1.264 previsti, mentre le persone detenute hanno superato del 140% la capienza regolamentare. "A livello nazionale - ha sostenuto il segretario Sappe, Donato Capece - la carenza di organico è ancora più incredibile: sono in totale in servizio 35.300 persone e, considerati il servizio di traduzioni, i piantonamenti, i turni di servizio, i riposi e le assenze, ci si può facilmente rendere conto di come l'emergenza penitenziaria è di fatto deliberatamente addossata sulla polizia penitenziaria, mentre il ministro della Giustizia Alfano e il capo dipartimento dell'amministrazione penitenziaria Ionta si rimbalzano le responsabilità e progetti di edilizia penitenziaria che non inizieranno se non nei prossimi anni". (ANSA)
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