|
Napoli, 29 maggio 2009 -----------Un libro che rende trasparente la realtà del carcere, troppo spesso tenuta nascosta proprio da chi dentro ci lavora. Di trasparenza ha bisogno il Sistema Penitenziario per far conoscere quante pene aggiuntive e non previste dalla legge sconta chi dovrebbe essere privato solo della libertà. Un invito all'opinione pubblica a comprendere le ragioni del principio costituzionale di "rieducazione" del condannato, a conoscere e a non dimenticare.
I nostri complimenti alla Direttrice Lucia Castellano ed alla giornalista Donatella Stasio.
Segue scheda editoriale:
Il sistema carcerario continua a considerare la chiave il simbolo della sicurezza, ma più sono le mandate, più sale la recidiva. Ha rinunciato al cambiamento. Dai prigionieri pretende redenzioni miracolistiche, ma non fa alcuna revisione critica su se stesso, sulla propria cultura e sul proprio modo di operare.» Carcere di Poggioreale, di Eboli, di Agrigento e di Genova. Carcere di San Vittore a Milano. Sono alcune tappe di un’esplorazione terribile ma rivelatrice della realtà carceraria italiana: sovraffollamento insostenibile, condizioni igienico-sanitarie disumane, violenza e abbrutimento, sprechi di risorse economiche e sociali. Carceri che violano i principi costituzionali della dignità e del recupero dei detenuti. Un sistema carcerario così profondamente ingiusto e così distante dai suoi veri scopi accresce la sicurezza dei cittadini? Scoraggia davvero i criminali dal continuare a delinquere? Diritti e castighi attraverso le voci dell’ «umanità cancellata» che vive dentro il carcere nega ogni falsa illusione. Prigionieri, poliziotti, dirigenti, familiari, educatori raccontano con sofferta autenticità le loro esperienze al di là e al di qua del «muro», l’angoscia di una condizione spezzata, marchiata indelebilmente dalla colpa e dalla pena. Se il carcere è il sintomo patologico più grave di una società, può anche diventare un simbolo di speranza e responsabilità. Come testimoniano alcuni tentativi di trovare una via per restituire al detenuto i diritti di cittadinanza.
Lucia Castellano, dopo aver operato nelle carceri di Eboli, Marassi e Secondigliano, dirige dal 2002 il penitenziario di Bollate.
Donatella Stasio, giornalista, si occupa di giustizia e politica sulle pagine del Sole 24 Ore.
EDIZIONI: "IL SAGGIATORE" |