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L’edizione 2014 accoglie i lavori teatrali di cinque compagnie di detenuti-attori provenienti da altrettanti Istituti di pena della Regione, frutto di laboratori e percorsi creativi realizzati nell’ambito dei piani pedagogici annuali delle Strutture. Il Provveditorato Regionale della Campania ha approvato e finanziato i progetti, che sono stati organizzati e visionati dalle singole Direzioni. I laboratori sono stati condotti in alcuni casi dagli educatori interni, in altri da operatori, registi e attori esterni, con il contributo di magistrati, del personale e della polizia penitenziaria, di associazioni di volontariato. Si parte venerdì 12 dicembre, alle 16.00, con lo spettacolo Cimiteriol, proposto dai giovani detenuti-attori dell’Istituto Minorile di Airola (BN), a cura di Vincenza De Caprio. «La scena si apre sul retro del cimitero di un paesino di montagna dove, in una sola notte, avvengono fatti oscuri tra loschi individui guidati dal custode del luogo, un certo Paqualone. I complici di quest'ultimo, Fanfellicchio e Biagio Tecnostar, sono stati assoldati dalla malavita per compiere atti criminali come il traffico di organi. Il cuore è la chiave di tutto, la metafora che rivela l'assoluta mancanza di sentimenti nobili, trasformando l'uomo e la sua natura. Tuttavia la mente, accompagnata da fantasmi impazziti, reclama il suo posto in un gioco schizzofrenico di apparizioni spettrali. Complice la Luna». La rassegna riprende giovedì 18 dicembre alle 10.30 con lo spettacolo L’ultima guapparia, a cura di Saverio Montesano, presentato dalla Casa Circondariale di Arienzo (CE). In scena due soli attori, di cui lo stesso Montesano, regista della messa in scena, egli stesso detenuto presso l’Istituto. Venerdì 19 dicembre terza e ultima giornata della rassegna. Si inizia alle 10.30 con i detenutiattori dell’Istituto a Custodia Attenuata di Eboli (SA), che presentano lo spettacolo Una smorfia di napoletanità, a cura dell'associazione Le canne pensanti. «Uno spettacolo per ridere, un omaggio ai grandi comici del sud. Una carrellata di gag e personaggi nati con la Smorfia e portati in scena con allegria. Un messaggio di speranza e tanti sorrisi, sono il cuore del lavoro delle Canne pensanti e della dottoressa Rita Romano che guida i detenuti della casa di reclusione di Eboli. La dottoressa sottolinea come attraverso la cultura si possa nobilitare l'uomo e, attraverso questi strumenti, conduce il suo lavoro di rieducazione».A seguire, alle 12.30, la Casa Circondariale di Lauro (AV), presenta Spazio libero, a curadell'Area Pedagogica. «Messa in scena di corti teatrali in dialetto napoletano, caratterizzato da momenti musicali. I corti teatrali sono nati, nell'ambito del laboratorio, dalla partecipazione attiva e creativa dei detenuti con i propri formatori. I testi, scritti e curati dagli stessi detenuti, nascono dalla collaborazione dei detenuti al corso, vengono messi in scena senza un ulteriore intervento degli operatori». Alle 16.00 chiuderà l’edizione 2014 della rassegna lo spettacolo Verdetto tammurriato presentato dall’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Napoli, a cura del Capo Area Educativa Marisa Savaglia. «Costruito su un apparato ritmico, musicale, coreutico, gli internati dell' O.P.G. che hanno preso parte ai laboratori, mettono in scena un'aula di tribunale, un unico atto liberamente ispirato al testo Dentro Napoli...storie di straordinaria umanità di Carla Caiazza. Lo spettacolo vede protagonisti internati e operatori in stretta collaborazione». L’ingresso agli spettacoli è gratuito e consentito fino a esaurimento posti.
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