|
Napoli, 20 ottopbre 2012____________Si è conclusa l'ottavaedizione della rassegna teatrale "Il Carcere possibile" che ha avuto un grande successo di pubblico e di critica.
Possiamo affermare che la Rassegna, nata nel 2003, continua a crescere e si attesta tra i più consolidati progetti nazionali di Teatro&Carcere,per realtà coinvolte e attività messe in campo. Sono stati proposti otto allestimenti teatrali, frutto dei laboratori tenuti con i detenuti/attori all’interno degli Istituti da registi e operatori del territorio da anni impegnati nel settore.
Nelle cinque serate di spettacolo, sono intervenuti più 500 spettatori alla Sala Ridotto del Teatro Stabile di Napoli, confermandoci l'importanza che il progetto ha assunto per la città e restituendo la forza per proseguire nelle attività nonostante le difficoltà crescenti.
La condizione esistenziale del detenuto è una condizione alienata, che difficilmente si apre al dialogo e spesso anzi è caratterizzata dall' incomunicabilità.
Il rapporto tra il teatro e il carcere interviene là dove il detenuto è costretto ad affidare la propria vita e il proprio tempo alla direzione del carcere di appartenenza.
Il teatro in carcere, invece, è un forte strumento per gli attori-detenuti nel senso di una loro emancipazione, ma è anche il frutto di una legislazione più avanzata che si batte per il reinserimento in società di chi vive da anni in carcere.
L’esperienza teatrale, quando è guidata da una corretta metodologia artistica, crea indirettamente una situazione pedagogica che coinvolge tutti quelli che
attraversano quella determinata esperienza teatrale, arricchendo la cura e la stima della persona, la propria salute mentale e corporea, la propria esperienza cognitiva.
Il carcere cancella l’identità culturale, devia il pensiero, sgretola la lingua; qui il teatro interviene fortemente e agisce sui carcerati attraverso la memoria e il dialogo che sono i suoi fondamenti. L’attore in quanto artista produce un’energia superiore nei confronti della vita quotidiana, e la pratica teatrale lo aiuta a non cedere all’alienazione della vita carceraria.
In questo senso agiscono sia i laboratori che le attività sceniche le quali contribuiscono ad un notevole rafforzamento della persona e ad un arricchimento di risorse fisiche e mentali.
Rassegna stampa 2012
Conferenza stampa Julie news
Servizio TGR Il Settimanale del 20/10/2012- al minuto 12.16 Il Carcere possibile
Il Brigante
servizio video Brigantiggì
Podcast Radio suite
La Repubblica
Comunicare il sociale
Corriere del Mezzogiorno
Famiglia Cristiana
Ristretti Orizzonti
La Repubblica_Giulio Baffi
Il Mattino Enrico Fiore
Il Mattino Maria Giovanna Capone
Blog Giustizia
|