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Napoli, 2 ottobre 2012_____________"Un tram che si chiama desiderio". Il desiderio di "evadere" per alcune ore e rappresentare in pubblico il lavoro che per mesi si è provato all'interno del carcere. Quest'anno i partecipanti alla Rassegna di Teatro sono tutti in permesso premio, perchè l'Amministrazione Penitenziaria non ha i fondi per le traduzioni. Del resto, è notizia di pochi giorni fa, sono a rischio anche alcuni processi perché non è garantita la presenza di mputati-detenuti. Gli otto attori provenienti da Poggioreale, con l'aiuto di un volontario che ha organizzato la loro trasferta, hanno così sfruttato la linea urbana di un tram che, caso ha voluto, passa dinanzi la loro "dimora" e si ferma a pochi metri dal teatro. Finito lo spettacolo, alle 22.00, felici per il successo, hanno ripreso il tram e sono tornati a scontare la loro pena. La prima giornata della Rassegna si è, dunque, affidata ai mezzi pubblici e alla disciplina di otto persone che, guidate dall'educatrice Patrizia Giordano che ha diretto il laboratorio, hanno dato una buona prova di attore, ma sopratutto hanno confermato l'importanza e l'efficacia di misure alternative al carcere. Liberamente ispirato a Samuel Beckett, lo spettacolo ha sorpreso gli spettatori con un'atmosfera circense in cui i protagonisti, finalmente liberi, hanno rappresentato la napoletanità nelle sue svariate sfaccettature e contraddizioni. Domani sera, alle 20.00 ci saranno i ragazzi di Nisida. Giovedì sarà la volta dell'O.P.G. di Aversa e Venerdì, sempre alle 20.00, l'Istituto di Lauro. Nella mattinata di venerdì, alle 11.00, la Rassegna si sposterà all'Istituto di Secondigliano, per consentire agli attori di tenere il loro spettacolo, in mancanza di permessi premio. |