06-04-2014
GUIDA AI DIRITTI ED AI DOVERI DEI DETENUTI SECONDA EDIZIONE: Nella sezione UTILITA' del sito č disponibile la seconda...
 
EPPUR SI MUORE. MA CIO' NONOSTANTE LE TANTO ATTESE RIFORME SLITTANO ANCORA
L'Ufficio di Presidenza della Commissione Giustizia della Camera ha rinviato l'approdo in aula del disegno di legge sulla messa alla prova e le misure alternative alla detenzione in carcere
 

Napoli, 14 settembre 2012,__________Il provvedimento doveva andare in aula il 24 settembre, ma non era ancora stato completato l'esame per cui si è scelto di farlo slittare. Il rinvio è senza l'indicazione di una data precisa. Insomma gli onorevoli non hanno studiato abbastanza e il periodo estivo, seppur utilizzato da qualcuno per visitare gli Istituti di Pena, non è servito. Del resto che le priorità erano altre lo si era già capito. Riforma del delitto di corruzione, intercettazioni, responsabilità civile dei magistrati, sono questi i temi reali su cui concretamente si dibatte, da lungo tempo senza nulla decidere, nel Palazzo.  Non che non siano importanti, ma dinanzi al fenomeno inarrestabile delle morti in carcere, la dscussione in aula di riforme che avrebbero potuto, se approvate, influire direttamente  sul sovraffollamento, era un preciso dovere anche perché la data fissata - il 24 settembre - appariva già in ritardo inspiegabile dopo un'estate torrida che aveva visto aggravarsi le già precarie e in gran parte illegali condizioni di vita all'interno degli istituti di pena.
C'è di che vergognarsi. Ancora una volta i detenuti sono abbandonati al loro tragico destino da uno Stato che ha la pretesa di voler punire chi ha commesso un reato e, allo stesso tempo, manifesta macroscopicamente la sua impotenza a far rispettare la legge all'interno delle sue carceri, dove lo scopo principale dovrebbe essere quello della rieducazione. Come giudicheranno i detenuti le promesse di riforma per l'ennesima volte assicurate e non mantenute.Cosa penseranno i detenuti della Casa Circondariale di Poggioreale, che dopo aver trascorso un'estate terribile, tra ingiuste (e illegali) sofferenze, si preparavano a una "protesta pacifica, silenziosa, civile e non violenta" astenendosi dal prendere il cibo preparato dall'Amministrazione e rinunciando alle due ore d'aria, nei giorni in cui il disegno di legge sarebbe stato in discussiione in aula ?
 Questa la loro lettera pubblicata da alcuni quotidiani :

Roma, 14 settembre 2012
 Egregio direttore, abbiamo inviato questa lettera al Presidente della Camera Gianfranco Fini e agli onorevoli deputati e ad altre autorità.
“Noi detenuti del padiglione Avellino ormai chiamati i Gandhiani a nome di tutta la Casa circondariale di Poggioreale, nell’occasione che il 20 settembre il ministro della giustizia Paola Severino presenterà il Pacchetto Giustizia e noi dal giorno 20 al giorno 23 attueremo una protesta pacifica, silenziosa, civile e non violenta, astenendoci dal prendere il vitto dell’amministrazione e dalle attività di quelle due ore d’aria, autoconsegnandoci nelle nostre celle, astenendoci con rammarico e tormento anche di andare in chiesa, ma Dio è con noi poiché lo portiamo sempre nei nostri cuori ed esso non ci abbandonerà mai perché l’inumanità che stiamo subendo sono le azioni più gravi, più criminose, perché condotte su persone inermi e impossibilitati a muoversi ma noi non ci rassegneremo (Giovanni Paolo II).
Facendo appello all’umana sensibilizzazione delle autorità chiediamo che si muovano con il necessario coraggio ad approvare provvedimenti concreti e non attraverso semplici e patitavi tamponi fatti di rinvii, la situazione nelle carceri italiani è drammatica sono polveriere.
Specie in questi casermoni come Poggioreale, quasi tremila detenuti dove siamo ammassati in 15 e anche 18 in angustie celle, ove la carenza di igiene è totale e le malattie infettive come l’epatite “C” che ha colpito il 60% della popolazione detenuta e l’altro 40% è colpito da altre patologie veneree in continua proliferazione; mancano le cose primarie come la sanità che non ti elargisce medicinali idonei alle tue patologie, le visite specialistiche sono un miraggio le strutture educative lavorative, culturali e di risocializzazione sono un utopia.
Il 70% è in attesa di giudizio; siamo chiusi 22 ore su 24 nelle celle. Le nostre famiglie per un’ora di colloquio vengono sottoposti a calvari estenuanti, e non basterebbe un banale foglio per elencare i disagi a cui siamo sottoposti ma noi non siamo animali nati in cattività. Noi siamo esseri umani, uomini e donne nati liberi e figli dello stesso Dio.
Abbiamo sbagliato e dobbiamo pagare, sì ma dignitosamente e non che ci vengano negati e calpestati i diritti di essere umani, e ora di dire basta con questa ghettizzazione inumana, l’emergenza sovraffollamento e la problematica della violazione dei diritti fondamentali dell’uomo. Noi tutti uniti rilanciamo la richiesta per un’amnistia, indulto e pene alternative che quest’ultime siano legge e non facoltative”.
 I detenuti del padiglione Avellino, unitamente a tutta Poggioreale