06-04-2014
GUIDA AI DIRITTI ED AI DOVERI DEI DETENUTI SECONDA EDIZIONE: Nella sezione UTILITA' del sito č disponibile la seconda...
 
LETTERA APERTA AL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI NAPOLI
L'Ufficio apre un'indagine sulle condizioni in cui sono tenuti gli animali nello zoo di Napoli.
 

Illustrissimo Procuratore,
                                        Su “La Repubblica” del 14 febbraio u.s. è stato pubblicato l’articolo di Dario del Porto, dal titolo “GABBIE ANGUSTE E STRUTTURA FATISCENTE, LA PROCURA APRE UN’INDAGINE SULLO ZOO”. Abbiamo così appreso che la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli  “indaga sulle condizioni del giardino zoologico di Viale Kennedy. Il fascicolo, affidato al P.M. Giovanni Corona, del pool coordinato dal procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso, è stato aperto dopo un sopralluogo nel parco effettuato alla fine di dicembre dagli agenti del corpo forestale…L’inchiesta è aperta per l’ipotesi di reato di maltrattamenti di animali…”.
Indagine giusta che mi auguro raggiunga il suo scopo: la punizione di eventuali responsabili e soluzioni per gli animali degne di un Paese civile.
Ma, in qualità di Presidente de “Il Carcere Possibile Onlus”, associazione della Camera Penale di Napoli, che da anni si occupa della tutela dei diritti dei detenuti, e da cittadino, mi chiedo perché quello che legittimamente si vuole venga garantito agli animali, non è assicurato a coloro che sono rinchiusi negli Istituti di pena.
Nella casa circondariale di Napoli-Poggioreale, a fronte di una capienza tollerabile di 1.300 detenuti, ne sono rinchiusi circa 2.800.
La recente visita del Presidente del Senato e innumerevoli ispezioni di parlamentari hanno denunciato la mancanza di spazi vitali: persone costrette a convivere in celle dove non è possibile letteralmente muoversi, dove si è obbligati a stare per 22 ore al giorno, cucinando nello stesso spazio usato per i bisogni corporali, in condizioni igieniche disastrose.
Nei giorni scorsi, accompagnato da alcuni Procuratori Aggiunti  e da un nutrito numero di Sostituti Procuratori, Lei ha visitato l’Istituto di Poggioreale, toccando con mano il degrado di alcuni padiglioni.
“Il Carcere Possibile Onlus”, nel 2009, ha depositato alla Procura della Repubblica di Napoli un esposto sulle condizioni igienico sanitarie degli Istituti di Pena del circondario di Napoli, ivi compresa la Casa Circondariale di Poggioreale, facendo specifico riferimento ai controlli che le Asl competenti devono effettuare ogni sei mesi per verificare il rispetto delle leggi vigenti in materia. Dopo un’indagine, durata due anni, è stata chiesta dal Suo Ufficio l’archiviazione dell’esposto, non accolta dal Giudice delle Indagini Preliminari, che ha indicato al S.Procuratore delegato di effettuare ulteriori approfondimenti investigativi.
Vale la pena ricordare che i detenuti sono portatori di diritti pieni ed inalienabili, proprio come i soggetti liberi. Se la soluzione dei problemi che affliggono il sistema penitenziario spetta “alla politica”, la Magistratura deve fare la sua parte, investigando sulle violazioni di legge e condannando coloro che di tali azioni e/o omissioni sono eventualmente responsabili.
La “notizia di reato” c’è e proviene da più fonti, anche molto qualificate. Il principio dell’ obbligatorietà dell’azione penale non prevede deroghe e il Suo Ufficio ha un fascicolo aperto da oltre due anni.
La “supplenza” dell’organo giudiziario, che abbiamo visto in altre situazioni, potrebbe forse finalmente eliminare l’extraterritorialità delle carceri, dove la Legge e i principi costituzionali non trovano applicazione.

Napoli, 20 febbraio 2012                  
Avv. Riccardo Polidoro – Presidente de “Il Carcere Possibile Onlus”