Napoli, 4 settembre 2008 ___________Una lodevole iniziativa quella del Sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, con la quale si afferma il principio che i detenuti meritano la medesima tutela degli altri abitanti che vivono nell’ambito del territorio comunale. Il primo cittadino, come riportato dall’articolo di Carlo Raggi, pubblicato su “Il Resto del Carlino” del 2 settembre u.s. ha firmato un’ordinanza “con cui impone al Ministro della Giustizia Angelino Alfano di mettere mano a lavori per ridare «un minimo di dignità alle condizioni di vita dei detenuti e della stessa polizia penitenziaria nella casa circondariale di Ravenna». Adeguamento dei servizi igienici all’interno del carcere entro aprile 2009; lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria all’impianto idrico di alimentazione e di scarico dei gruppi delle docce; interventi di manutenzione ai servizi igienici posti al primo piano ad uso del personale di custodia”, sono alcuni degli interventi che si chiede di effettuare.
“L’ordinanza, che sarà notificata anche alla direttrice Caterina Cirasino, al capo del Dap (Dipartimento dell’Amministrazione carceraria) Ettore Ferrara, al responsabile della Direzione generale dei detenuti e del trattamento, Sebastiano Ardita e al Provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria, Nello Cesari, impone anche interventi per «criticità igienico-sanitarie» (riscontrate nel maggio scorso durante un sopralluogo del Dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl), in quanto mancano «nelle celle, idonei lavelli per il lavaggio individuale delle stoviglie»; è presente «nello spogliatoio del personale addetto alla cucina, materiale non pertinente»; è «scarsa la manutenzione del servizio igienico a disposizione degli operatori della cucina». Infine «il fabbricato non presenta le caratteristiche strutturali idonee al superamento delle barriere architettoniche e mancano la palestra, la lavanderia e il refettorio».
I lavori di ordinaria manutenzione dovranno essere eseguiti entro due mesi; quelli di straordinaria manutenzione entro l’aprile del 2009. Per quanto riguarda i lavori relativi all’abbattimento delle barriere architettoniche, alla palestra, alla lavanderia e al refettorio, l’ordinanza indica un termine esclusivamente propositivo, l’ottobre del 2010. Infine il provvedimento formula l’auspicio che, a fronte del sovraffollamento delle celle, venga ridotto il numero dei detenuti. E’ infatti un fronte, quello della gestione dei reclusi, che è di esclusiva competenza del ministero di Giustizia”.
”Come tutte le ordinanze – scrive il giornalista del Resto del Carlino - anche questa è munita della clausola di sanzione: in caso di inosservanza si provvederà a inviare relativa comunicazione di reato per violazione dell’articolo 650 del codice penale (inosservanza di un ordine legittimo dell’autorità) alla Procura della Repubblica.
Dice il sindaco, nell’illustrare il testo dell’ordinanza assieme all’assessore Pericle Stoppa: «Le condizioni di vita dei detenuti nel carcere di Ravenna sono indegne di un paese civile. Io non posso ammettere che in un luogo che pure sfugge alla potestà di controllo del sindaco, ci siano condizioni come quelle che ho visto durante la visita, a maggio, assieme al senatore Mercatali. In quelle celle, che già sono fuorilegge di per sè perchè di misura inferiore alla norma per una sola persona, sono costrette a coesistere anche tre persone: queste condizioni rasentano la tortura. Lo Stato deve imporsi con fermezza e severità nei confronti dei responsabili di delitti, ma non deve mostrarsi feroce, nè deve essere lo Stato a violare la legge».
«Il carcere è un luogo per espiare la pena e contestualmente per rieducare il detenuto — ha evidenziato l’assessore Stoppa — ma le condizioni di vita all’interno del carcere di Ravenna non sono certo tali da favorire il conseguimento del precetto costituzionale». L’assessore Stoppa ha anche sottolineato come «l’ordinanza firmata dal sindaco non sia da leggere come un atto ‘contro’ la direzione del carcere, ma semmai di collaborazione: ci auguriamo infatti che il provvedimento possa servire alla direttrice Cirasino per premere sul ministero perchè finanzi i lavori».
Stoppa ha anche evidenziato il lavoro che a favore dei detenuti stanno svolgendo le associazioni di volontariato, sottolineando anche le difficoltà operative a causa del contimnuo ricambio dei reclusi essendo, quello di Ravenna, un carcere giudiziario.
Il monitoraggio dell’esecuzione dei lavori sarà svolto da un funzionario comunale che poi relazionerà al sindaco: a novembre sarà fatto il punto sullo stato dei lavori urgenti".
A Ravenna, dunque, il cittadino detenuto può contare su un ente locale che effettivamente si occupa dei suoi diritti, può tornare ad essere visibile ed a non sentire lo Stato come un nemico di cui diffidare.
Bravo Sindaco!