IL NUOVO MINISTRO DELLA GIUSTIZIA INTERVIENE SUL DRAMMA CARCERI
Maggiore applicazione delle misure alternative alla detenzione, braccialetto elettronico per gli arresti domiciliari, queste alcune soluzioni a cui ha fatto riferimento, unitamente alla necessità di una Carta dei diritti e dei doveri dei detenuti tradotta in più lingue, da distribuire in carcere.
IL FILE DELLA TRASMISSIONE "IL ROVESCIO DEL DIRITTO" SULL'ARGOMENTO, CON L'INTERVENTO DELL'AVV. RICCARDO POLIDORO - Presidente "Il Carcere Possibile Onlus" E DELL'AVV. ALESSANDRO DE FEDERICIS - Osservatorio Carcere U.C.P.I. -
Napoli, 29 novembre 2011__________Intervenendo innanzi la seconda commissione del Senato, il neo Ministro della Giustizia, Paola Severino, ha indicato alcuni provvedimenti che il Governo potrebbe adottare per affrontare concretamente il dramma delle carceri italiane.
ARRESTI DOMICILIARI CON USO DEL BRACCIALETTO ELETTRONICO PER IL CONTROLLO A DISTANZA. Tale misura, già prevista dall'art. 275 bis del Codice di Procedura Penale, introdotto con D.L. 24 novembre 2000, N. 341, non è stata mai applicata, se non in rarissimi casi. In questi anni, in particolare dal 2001 ad oggi, il Ministero della Giustizia ha corrisposto alla Telecom 11 milioni di Euro all'anno, per il funzionamento dei braccialetti. "Il Carcere Possibile Onlus", nell'aprile scorso, ha depositato un esposto alla Corte dei Conti per l'enorme spreco del denaro pubblico.
Quali dunque le intenzioni del Ministro ? Scoprire finalmente le ragioni della mancata applicazione ? Rinnovare il contratto ?Rivolgersi ad altro operatore ? Verificare perchè in altri Paesi il braccialetto è largamente diffuso, mentre in Italia ha solo rappresentato un enorme danno per lo Stato ? Danno non solo in termini strettamente economici (aver pagato una prestazione per ben dieci anni, senza ottenere alcun risultato), ma anche per lo sperpero di risorse finanziarie derivanti dalla mancata realizzazione dell'atteso risparmio in termini di riduzione del personale di custodia dei detenuti e del costo di gestione dei detenuti stessi.
Vedremo.
MAGGIORE RICORSO A MISURE ALTERNATIVE ALLA DETENZIONE. La soluzione più volte sollecitata dall'Avvocatura e dalle Associazioni, andrebbe immediatamente applicata, con una corretta campagna d'informazione che possa illustrare all'opinione pubblica l'efficacia della soluzione anche in termini di sicurezza. Chi sconta la pena in carcere torna a delinquere con una percentuale del 70%, mentre la recidiva è, in caso di misura alternativa, molto più bassa.
ISTITUZIONE DI UNA CARTA DEI DIRITTI E DEI DOVERI DEI DETENUTI. L'intenzione del Ministro è lodevole. A 36 anni dall'entrata in vigore dell'Ordinamento Penitenziario, che prevede un Regolamento Interno per ogni Istituto di Pena, ancora oggi molti Istituti ne sono sprovvisti. "Il Carcere Possibile Onlus" unitamente al Garante dei diritti dei detenuti della Regione Campania, ha pubblicato nel giugno dello scorso anno una "Guida ai diritti e ai doveri dei detenuti" che ha reso possibile una facile lettura dell'Ordinamento e del Regolamento Penitenziario e, grazie alla collaborazione del Provveditorato della Campania dell'Amministrazione Penitenziaria, ha illustrato anche le prassi vigenti nei 17 Istituti della Regione. La Guida, tradotta in inglese, francese, arabo, rumeno e albanese è stata stampata in 10.000 copie e distribuita e illustrata ai detenuti in Campania.
Una "Carta" dunque va fatta. Ma è molto più importante che i diritti dei detenuti - da troppo tempo calpestati - trovino rispetto, altrimenti alla mancata attuazione si aggiungerà la beffa di "vederli sulla carta".
Buon lavoro Ministro, c'è molto da fare. Agli annunci siamo purtroppo abituati e, allo stato, ci scusi,non ci fidiamo.