Napoli _____31 maggio 2011
La Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali ha istituito un sistema di tutela dei diritti fondamentali di natura prevalentemente giudiziaria imperniato sulla Corte europea dei diritti dell'uomo.
La Corte Europea con sede a Strasburgo, svolge un ruolo sussidiario rispetto agli Stati membri che devono per primi rispettare e tutelare in modo effettivo i diritti e le libertà riconosciute ed elencate nella Convenzione mediante strumenti di diritto nazionale.
L’analisi complessiva del “pianeta carcere” è fortemente desolante: secondo i dati forniti dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria sono 66.993 ad oggi i detenuti nelle carceri italiane.
Il sovraffollamento delle carceri è tale da determinare condizioni di vita intollerabili che si pongono in palese violazione dell’integrità psico-fisica della persona detenuta.
Secondo il sindacato autonomo di Polizia penitenziaria le strutture detentive italiane si sono ridotte a “meri depositi di vite umane”.
La Corte europea ha affermato infatti che il sovraffollamento delle carceri rappresenta un “trattamento inumano e degradante”, incompatibile con lo stato di diritto.
Il numero dei suicidi sulla popolazione detenuta continua a mantenersi su livelli elevatissimi: muore un detenuto ogni 2 giorni ed ogni anno il numero dei suicidi è più elevato rispetto all’anno precedente.
E’ necessario quindi fermarsi a riflettere ed individuare con rapidità le modalità esecutive più idonee per far sì che il numero dei suicidi, ma anche degli episodi di autolesionismo decresca significativamente.
Bisognerebbe riflettere seriamente sulla selezione dei fatti da sanzionare attraverso lo strumento della pena detentiva, aprendo finalmente la strada ad un serio processo di depenalizzazione che si impone come necessità improcrastinabile per lo sviluppo del sistema giudiziario del nostro Paese.
In un simile contesto, risulta poi piuttosto grave che la quasi totalità degli istituti di pena italiani non abbia attivato strumenti di accoglienza e “supporto psicologico” per coloro che entrano in carcere ed, in particolare, per i giovani detenuti per reati non gravi che sono proprio quelli più a rischio di atti di autolesionismo e suicidio. Del resto, a cosa serve il carcere se chi vi entra, nel momento stesso in cui sta espiando la pena, è già convinto che fuori di lì tornerà a delinquere perché non ha alternativa, né culturale né materiale?
Lunedi 6 giugno ore 12.00 –
Napoli, Palazzo di Giustizia, Camera Penale di Napoli
INCONTRO OPERATIVO
I RICORSI ALLA
CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO
PER DENUNCIARE L’ATTUALE STATO
DEGLI ISTITUTI DI PENA
saluti
Avv. Francesco Caia – Presidente Consiglio Ordine Avvocati Napoli
Avv. Michele Cerabona – Presidente della Camera Penale di Napoli
Avv. Arturo Frojo – Consigliere dell’Ordine Avvocati Napoli
Avv. Riccardo Polidoro – Presidente de Il Carcere Possibile Onlus
relatori
Avv. Roberto Giovene di Girasole – Delegato Diritto Comunitario Camera Penale
Avv. Massimo Vetrano – Componente Direttivo “Il Carcere Possibile Onlus”
Avv. Anna Maria Ziccardi – Componente Direttivo “Il Carcere Possibile Onlus”
Prima dell’incontro sarà proiettato il video su
gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari
estratto dal documentario prodotto dalla
Commissione Parlamentare d’Inchiesta
Sul Servizio Sanitario Nazionale
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