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Napoli, 20 maggio 2011__________Il governo è stato battuto per quattro volte alla Camera su mozioni delle opposizioni riguardanti tutte la drammatica situazione delle carceri italiane
Il governo è andato sotto sulla prima parte di una mozione presentata dal Pd, su una mozione dell’Idv e su un’altra mozione del Fli.
Spunti di riflessione, in particolare, offre la mozione di FLi, su cui il Governo aveva espresso parere contrario. E’ passata con 254 no e 264 si. Con l’approvazione di siffatta mozione la Camera ha dimostrato di prendere atto dell’improcrastinabilità, per la risoluzione della situazione carceraria italiana, di un intervento sia sul piano normativo, che sul piano della necessità di un coinvolgimento dei privati nei programmi di edilizia penitenziaria per il recupero delle carceri non più utilizzate, programmi allo stato rimasti lettera morta nonostante la loro previsione nel “piano carceri” governativo.
Di seguito si riporta il testo della mozione di cui si discute, che impegna il governo “ad assumere iniziative volte ad adeguare, in vista dei prossimi provvedimenti finanziari, la spesa pro capite per detenuto, prevedendo, rispetto alla base del 2007, una riduzione non superiore a quella media relativa al comparto Ministeri”; chiede poi l’impegno dell’esecutivo “a predisporre sul piano normativo un complesso di riforme – dalla depenalizzazione dei reati minori, ad una più ampia e più certa accessibilità alle misure alternative alla detenzione, dalla definizione di parametri più accessibili alla conversione delle pene detentive in pene pecuniarie, ad una più severa limitazione del ricorso alla custodia cautelare in carcere – che avrebbero, nel complesso, un effetto strutturalmente deflattivo, concorrendo a migliorare le condizioni di detenzione e di riqualificazione delle case circondariali e di reclusione non più utilizzabili per l’ospitalità dei detenuti.”
Infine si chiede al governo l’impegno “a implementare il «piano carceri» attraverso il ricorso a forme di partecipazione privata ai programmi di edilizia penitenziaria, utilizzando quegli strumenti di mercato che, anche sul piano urbanistico, possono incentivare gli investitori privati a collaborare con lo Stato ad un progetto di riconversione del sistema e dei modelli di detenzione e di riqualificazione delle case circondariali e di reclusione non più utilizzabili per l'ospitalità dei detenuti”.
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