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Napoli, 5 febbraio 2011___________ A proposito della riapertura delle indagini sulla presunta impiccagione nel carcere di piazza Lanza del detenuto 19enne Carmelo Castro (28 marzo 2009), la Camera Penale di Catania ha diramato un importante documento.
“Si tratta - asserisce il presidente, avvocato Giuseppe Passerello - di una morte dai contorni ancora poco chiari; ennesimo, tragico, inaccettabile episodio avvenuto in ambiente penitenziario che vede quale protagonista un cittadino affidato per ragioni di custodia alle Istituzioni”. Gli oltre 170 morti nelle carceri italiane nel corso del 2010 costituiscono un dato agghiacciante e testimoniano, al di là di ogni altra considerazione, lo stato di estremo degrado dell’istituzione carcere: luogo ove la privazione della libertà personale si patisce in condizioni di assoluta invivibilità, indegne di un Paese civile”.
“La morte del Castro - aggiunge il presidente a nome dell’intera Camera penale - è ancor più inquietante e inspiegabile ove si consideri lo stato di “alta sorveglianza” cui lo stesso era sottoposto. Il difensore della famiglia del giovane ha evidenziato come la “versione ufficiale” sul decesso sia costellata da una lunga serie di palesi incongruenze. La Camera Penale auspica che l’Autorità giudiziaria indaghi rigorosamente su tutta la vicenda, chiarendo ogni zona d’ombra. La legalità va pienamente affermata. Uno Stato di diritto è tale nella misura in cui tutela i diritti inalienabili di tutti: anche dei più deboli e indifesi.
Inoltre la Camera penale si dice disponibile ad assistere l’Ufficio del Garante dei diritti dei detenuti Sicilia (secondo quanto già concordato da un protocollo” per un’eventuale costituzione di parte civile, qualora più approfondite indagini dovessero individuare responsabilità penali a carico di alcuno.
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