|
Napoli, 12 gennaio 2011___________Lo stato di emergenza dichiarato con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 13 gennaio 2010, fissato fino al 31 dicembre 2010, è stato prorogato. Il provvedimento prevedeva la "necessità di procedere, in termini di somma urgenza all'immediato avvio d'interventi volti alla realizzazione di nuove infrastrutture carcerarie e l'aumento della capienza di quelle esistenti, al fine di assicurare la tutela della salute e la sicurezza dei detenuti, garantendo una migliore condizione di vita degli stessi e la funzione rieducativa della pena" e tenuto conto della straordinarietà e della somma urgenza che rivestono gli interventi consentiva che essi potessero essere "assunti anche nell'esercizio di poteri in deroga alla normativa vigente".
In questo anno nulla o pochissimo è stato fatto e il c.d. Piano Carceri, di cui si parla dal febbraio 2009, non è mai decollato. Abbiamo più volte sottolineato come il sovraffollamento non si combatte con la costruzione di nuove strutture, ma con il ricorso a misure e pene alternative al carcere, con una riforma strutturale del codice di procedura penale, con la depenalizzazione di alcuni reati. Ben vengano nuove strutture, ma per sostituire quelle vecchie e fatiscenti e sopratutto si aprano quelle già completate e non utilizzate per mancanza di fondi.
L'emergenza, nelle carceri è quotidiana da troppo tempo. Le morti sono sempre più numerose. Nei primi 10 giorni del 2011 vi sono stati 5 decessi di giovani al di sotto dei 35 anni, tra cui un suicidio all'O.P.G. di Aversa. Le dichiarazioni di proroga dell'emergenza hanno il sapore della beffa, mentre la "deroga alla normativa vigente" per le nuove costruzioni appare come un lascia passare per privilegiati .
Intanto la presunta "svuotacarceri" non svuota un bel niente. In Campania su circa 8.000 detenuti e 514 probabili aventi diritto al beneficio, ad oggi, solo 31 detenuti sono stati scarcerati. |