06-04-2014
GUIDA AI DIRITTI ED AI DOVERI DEI DETENUTI SECONDA EDIZIONE: Nella sezione UTILITA' del sito č disponibile la seconda...
 
L'ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI INTERVIENE SULL'EMERGENZA CARCERE
Il Presidente Palamara sui possibili effetti del c.d. "svuota carceri"
 

Napoli, 26 novembre 2010_____________Pur se con un'ottimistica previsione rispetto all'effetto che avrà il decreto legislativo c.d. "svuota-carceri" - che a nostro avviso, come già detto, avrà il solo effetto d'ingolfare i Tribunali di Sorveglianza ed influirà in minima parte sul sovraffollamento - l'A.N.M. imbocca la strada che, da tempo, l'Avvocatura aveva segnalato per uscire dall'emergenza. Introdurre pene alternative, aumentare la possibilità dei benefici penitenziari, superare la concezione del carcere come unica sanzione. Occorrerà pronunciarsi anche sul massiccio ricorso alla custodia cautelare, che influisce in maniera determinante sul sovraffollamento, coprendo quasi il 50% di presenze e su altro. Ma la dichiarazione del Presidente dell'A.N.M. , potrebbe essere di buon auspicio per vedere anche i Magistrati impegnati in prima persona in una battaglia di civiltà non solo giuridica.
L'Agenzia ANSA di oggi:
Non può essere la costruzione di nuovi istituti la soluzione per risolvere la crisi delle carceri, sostiene il presidente dell’Anm. La “drammaticità” della situazione delle carceri “evidente”, con 69mila detenuti, un terzo dei quali tossicodipendenti e più di un terzo stranieri, ma “la soluzione al continuo aumento del sovraffollamento non può essere solo la costruzione di nuovi stabilimenti in quanto il carcere deve essere la extrema ratio”, ha detto. 
“È necessario introdurre pene alternative, non limitare l’affidamento in prova che pure ha dato buoni risultati, mitigare le restrizioni previste per i recidivi al godimento dei benefici penitenziari”. Il ddl svuota-carceri, approvato in via definitiva dovrebbe porre circa 9mila detenuti in detenzione domiciliare. “Questo provvedimento - rileva Palamara - sembra aprire la strada al criterio secondo il quale le pene brevi o il breve residuo finale possono essere spiati fuori del carcere nel senso auspicato dall’Anm di favorire il superamento della concezione pancarceraria della pena”, ma “restano dubbi e perplessità, anzitutto per la schizofrenia legislativa, evidenziata dalla contraddizione di un legislatore che, da un lato, criminalizza fatti di dubbia offensività”, come il reato di immigrazione clandestina, “e, dall’altro, sopraffatto dall’emergenza, si preoccupa di svuotare le carceri”. In un secondo tempo, occorrerà valutare i riflessi che i conseguenti adempimenti burocratico amministrativi determineranno sulla già disagiata macchina della giustizia”.