06-04-2014
GUIDA AI DIRITTI ED AI DOVERI DEI DETENUTI SECONDA EDIZIONE: Nella sezione UTILITA' del sito è disponibile la seconda...
 
SI DIMETTE IL GARANTE DEI DIRITTI DEI DETENUTI DELLA PROVINCIA DI MILANO
Dopo quanto avvenuto al Comune di Roma, con la nomina e le successive immediate ed obbligate dimissioni per le denunciate incompatibilità del Garante, a Milano altre dimissioni, ma questa volta perchè non vi sono più fondi e neanche personale. Due storie molto, ma molto diverse
 

Lettere: insostenibile l’Ufficio del Garante senza fondi e senza personale, mi dimetto     
Giorgio Bertazzini (Garante dei detenuti di Milano)

 Al Presidente del Consiglio Provinciale, Bruno Giorgio Dapei. Egregio Presidente, le scrivo, a seguito dell’incontro avvenuto in data 3.11.2010, per comunicare ufficialmente a Lei e al Consiglio tutto la mia irrevocabile decisione di rassegnare le dimissioni dalla funzione di Garante dei diritti delle persone limitate nella libertà per la Provincia di Milano, a decorrere dal 1.11.2010.

Le ragioni di tale, sofferta, scelta sono di carattere eminentemente personale, a fronte di elementi oggettivi persistenti e determinanti l’impossibilità soggettiva di affrontare con rigore, dignità di ruolo e continuità gli impegni che la funzione impone.
La L. 27.02.2009, n. 14 ha inserito i “Garanti dei diritti dei detenuti” territoriali nella Legge 354/75 sull’Ordinamento Penitenziario con le prerogative di effettuare colloqui individuali con le persone detenute “anche al fine di compiere atti giuridici” e di “visitare gli Istituti Penitenziari senza autorizzazione”: ne consegue un dovere di intervento tempestivo per soddisfare le richieste formali di colloquio individuale presentate dalle persone detenute, nonché il dovere di monitorare costantemente le condizioni di detenzione effettuando visite ispettive di carattere generale o mirate in singoli reparti, anche a seguito di segnalazioni circa specifiche criticità.
È di tutta evidenza che quanto sopra richiamato rappresenta un quid pluris non indifferente che, ovviamente, si aggiunge a quanto il Garante deve svolgere per realizzare i compiti individuati dal Regolamento istitutivo della figura stessa.
Il sottoscritto ha agito in regime di prorogatio dalla primavera del 2009: detta prorogatio ha operato de plano sino al giorno 11/2/2010, allorquando è intervenuta la Delibera Consigliare che stabiliva di “rinnovare l’incarico all’attuale Garante… fino a completamento della procedura per la nomina del nuovo Garante e, comunque, non oltre Giugno 2010.”
Successivamente la prorogatio ha vissuto una terza fase con la Delibera Consigliare del 24/7/2010 che impegnava altresì il Consiglio Provinciale “entro la data ultima del 31/10/2010, acquisiti i necessari supporti, a riesaminare collegialmente l’intera questione “Garante dei detenuti” a livello Provinciale”, nonché a “disporre opportuni approfondimenti in relazione alla disciplina sul punto dettata dalla normativa nazionale e regionale”.
Chi scrive auspica che il Consiglio Provinciale riesca al più presto ad affrontare l’intera questione del Garante ridefinendone la cornice istituzionale e il quadro normativo di riferimento. Ricordo altresì che dal mese di novembre 2009 l’Ufficio del Garante è privo della figura del Direttore e che dal mese di luglio 2010 anche l’unica risorsa umana assegnata all’ufficio ha concluso il rapporto di lavoro interinale.
Pur riconoscendo lo sforzo compiuto dalla Presidenza del Consiglio per mitigare la “sofferenza” di un Ufficio che non ha più un organico dedicato, ritengo di dover ribadire la necessità di portare a soluzione il tutto, pena l’insostenibile sopravvivenza, meramente nominalistica, di una figura unanimemente riconosciuta e sostenuta da tutte le determinazioni assunte dall’Amministrazione Provinciale. Cordialità e buon lavoro.