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Napoli, 16 agosto 2010 - RIFLESSIONI "DALLA PARTE DEI DETENUTI" SU FERRAGOSTO IN CARCERE 2010
Parlamentari e consiglieri regionali hanno toccato con mano, anche quest'anno, la gravissima situazione delle carceri italiane. L'iniziativa organizzata dai Radicali Italiani ha visto tra i promotrori anche i capigruppo in Commissione Giustizia alla Camera della Lega, del PdL, del PD, del Gruppo misto, dell' IdV e dell'Udc. Come l'anno scorso, circa duecento politici sono entrati negli Istituti di Pena per verificare le condizioni in cui vivono i detenuti. Come l'anno scorso riconosciamo il merito dei Radicali ed in particolare degli onorevoli Rita Bernardini e Marco Pannella, che da sempre si sono posti a tutela dei diritti dei detenuti ed hanno saputo coinvolgere un gruppo trasversale di politici portandoli all'interno delle mura. Come l'anno scorso ed oggi con maggiore convinzione, dobbiamo però fare alcune riflessioni "dalla parte dei detenuti".
Il Ministro della Giustizia, nel 2009, ha affermato che la maggior parte degli Istituti di Pena sono incostituzionali. Nel saluto alla nazione che il Presidente della Repubblica rivolge a fine anno sono state ricordate le tremende modalità in cui vivono la maggior parte dei detenuti. Nei primi mesi del 2010 il Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo "stato di emergenza" nelle carceri italiane. Il "ferragosto in carcere" è promosso da tutti i partiti più rappresentativi, che avrebbero una sicura maggioranza in parlamento. Eppure nulla è stato fatto. Nulla assolutamente nulla. Provvedimenti risibili ed inutili per affrontare seriamente e concretamente il problema, come la concessione degli arresti domiciliari a chi deve scontare una pena residua di un anno, sono stati prima "svuotati" di contenuto e poi neanche approvati. E' passato, dunque, un anno ed i politici tornano nelle carceri per vedere quello che già sanno, per confrontarsi con la realtà, in una giornata che lungi dal rappresentare un momento di solidarietà, è invece l'emblema dell'inefficacia delle loro azioni, dell'inutilità della loro esistenza come rappresentanti del popolo.
Se fossi rinchiuso in una cella, di pochi metri quadri, insieme ad altre dieci persone, con un solo servizio igienico a vista ed un lavabo in cui ci si lava e si lavano gli alimenti, che vengono cucinati nel medesimo spazio; con letti a castello che arrivano all'unica finestra che da luce alla stanza, dove si fa a turno a scendere dal letto per poter stare in piedi; con la televisione sempre accesa, quale unico diversivo oltre alle sigarette che vengono fumate senza sosta; se dovessi sopportare tutto questo per ventidue ore al giorno, mentre per le restanti due mi è consentito passeggiare in un cortile assolato, cosa chiederei al "politico" che mi viene a "fare visita", mentre in cella con gli altri detenuti bagno le asciugamani da mettere vicino la finestra per filtrare l'insopportabile caldo che rende tutto ancora più difficile ? Gli direi "Onorevole ha visto, quello che si dice è vero; quello che tantissime associazioni di volontariato hanno denunciato non è fantasia, qui si muore davvero; lo sa che ormai anche il Ministro della Giustizia ha dichiarato ufficialmente che gli istituti penitenziari sono "incostituzionali"; onorevole ha voluto verificare di persona, bene. Se poi mi vuole compatire, mi compatisca pure, ma la prego faccia davvero qualcosa".
Sarei certamente scostumato ed ingeneroso verso colui che nel giorno di ferragosto, invece di stare in famiglia al mare viene a trovarmi. Il politico mi darà comunque ragione, mi dirà che si è reso conto dell'effettiva emergenza, che si farà promotore d'iniziative concrete. Intanto il suo addetto stampa ha già preparato il comunicato da inviare ai giornali affinchè il sacrificio personale sia reso pubblico.
Queste considerazioni valgono per tutti coloro (la maggior parte) dei politici che hanno aderito all'iniziativa, che nel corso dell'anno nulla hanno fatto o comunque poco per risolvere effettivamente quella che ormai è uno scandalo nazionale. Dal condono ad oggi non vi è stato un serio dibattito politico sul sistema penitenziario, per il quale non sono necessarie riforme o nuove leggi, ma solo risorse economiche che consentano di applicare le norme già esistenti ed un effettivo ricorso alle pene alternative al carcere, con meno costi e maggiore sicurezza sociale, in quanto vi è un tasso di recidiva bassissimo.
Plaudiamo, pertanto, anche quest'anno all'iniziativa dei radicali, , augurandoci che i politici ritornati nelle carceri nel giorno di ferragosto e verificata ancora una volta - andando oltre San Tommaso - la ormai già notoria costante illegalità degli Istituti di pena italiani, vogliano aprire finalmente un urgente dibattito parlamentare che possa approdare a soluzioni concrete.
Le Camere Penali, da tempo denunciano la gravità della situazione e la necessità d'intervenire subito, indicando qual'è la strada da seguire. Ma il Governo ed il Parlamento sono indifferenti dinanzi alla conclamata illegalità vigente in parte del territorio della nazione e questa rinnovata attenzione della politica nel solo giorno di ferragosto, corre il rischio di diventare un ulteriore inutile appuntamento nell'agenda di coloro che ci dovrebbero rappresentare.
CAMERA PENALE DI NAPOLI - IL CARCERE POSSIBILE ONLUS
Il Presidente - Avv. Riccardo Polidoro |