06-04-2014
GUIDA AI DIRITTI ED AI DOVERI DEI DETENUTI SECONDA EDIZIONE: Nella sezione UTILITA' del sito è disponibile la seconda...
 
LA TEMPERATURA SALE, L'ESTATE E' ALLE PORTE, IL SOVRAFFOLLAMENTO DELLE CARCERI AUMENTA. CHE FANNO I PARLAMENTARI ? HANNO GIA' ORGANIZZATO LA PROSSIMA VISITA DI FERRAGOSTO ?
Si ripeteranno, a breve, aggravate dall'aumento dei detenuti rispetto all'anno scorso, le terribili scene di sofferenza all'interno delle carceri, dovute all'insopportabile caldo che rende ancora più degradante la vita, in celle sovraffollate.
 

Napoli, 10 aprile 2010___ Ad otto mesi dalla visita che 170, tra parlamentari e consiglieri regionali, fecero a ferragosto dell'anno scorso nelle carceri italiane, nulla è cambiato. All'indomani dell'iniziativa evidenziammo le nostre perplessità , pur riconoscendo il valore mediatico e trasversale delle visite. Da allora la situazione è peggiorata e nulla è stato fatto. Il caldo estivo è ormai vicino e ci auguriamo che non si stia programmando un ulteriore ingresso negli Istituti di pena per verificare le condizioni di vita dei detenuti. I 54 morti (uno ogni due giorni) dall'inizio dell'anno dovrebbero bastare. Si godano pure il sole a ferragosto, i politici, ma prima, subito e con estrema urgenza provvedano a fare il loro lavoro che dovrebbe consistere nell'emanare provvedimenti che possano mettere fine a questa vergogna nazionale. L'Avvocatura ha, in più occasioni, indicato la strada da seguire: aumento delle risorse economiche, ricorso a pene sostitutive o alternative al carcere, riforma organica del processo penale con particolare riguardo alla custodia cautelare (oggi il 50% dei detenuti è in attesa di giudizio).
Riproponiamo quanto scritto il 16 agosto 2009:

RIFLESSIONI SULLA VISITA DEI POLITICI NEGLI ISTITUTI DI PENA NEI GIORNI DI FERRAGOSTO
Parlamentari e consiglieri regionali hanno toccato con mano la gravissima situazione delle carceri italiane
 

RIFLESSIONI SUL FERRAGOSTO IN CARCERE DEI POLITICI, "DALLA PARTE DEI DETENUTI"

Napoli, 16 agosto 2009 _______L'iniziativa dei Radicali, che proponeva a parlamentari eurodeputati e consiglieri regionali di visitare gli istituti di pena italiani nei giorni di ferragosto, ha avuto un successo non previsto dagli stessi organizzatori. Moltissime le adesioni. Circa 170 politici sono entrati nelle carceri per prendere atto delle condizioni in cui vivono i detenuti. Tra gli altri, 79 del Partito Democratico, 30 del Popolo della Libertà, 15 dell'Italia dei Valori, 6 dei Radicali.
L'onorevole Rita Bernardini ha spiegato che «con questa visita tutti potranno rendersi conto dei problemi del sistema carcerario  e conoscere direttamente il difficile lavoro quotidiano di direttori, agenti, medici, psicologi, educatori e detenuti. Spero che da questa ricognizione venga fuori un grande discussione politica e delle soluzioni concrete».
Grande merito, dunque, ai Radicali che da sempre si sono posti a tutela dei diritti dei detenuti ed hanno saputo coinvolgere un gruppo trasversale di politici che ha voluto verificare di persona quello che accade all'interno delle mura. Le visite, inoltre, hanno avuto l'ulteriore merito di accendere i riflettori mediatici sulle palesi violazioni di legge che vengono perpetrate nei confronti della popolazione detenuta, costretta a vivere in condizioni igienico-sanitarie da terzo mondo, o come ha affermato, in una recentissima intervista, il direttore della Casa Circondariale di Napoli-Poggioreale, "da quarto mondo".
Su quanto accaduto vanno, però, fatte alcune riflessioni "dalla parte dei detenuti".
Se fossi rinchiuso in una cella, di pochi metri quadri, insieme ad altre dieci persone, con un solo servizio igienico a vista ed un lavabo in cui ci si lava e si lavano gli alimenti, che vengono cucinati nel medesimo spazio; con letti a castello che arrivano all'unica finestra che da luce alla stanza, dove si fa a turno a scendere dal letto per poter stare in piedi; con la televisione sempre accesa,  quale unico diversivo oltre alle sigarette che vengono fumate senza sosta; se dovessi sopportare tutto questo per ventidue ore al giorno, mentre per le restanti due mi è consentito passeggiare in un cortile assolato, cosa chiederei al "politico" che mi viene a "fare visita", mentre in cella con gli altri detenuti bagno le asciugamani da mettere vicino la finestra per filtrare l'insopportabile caldo che rende tutto ancora più difficile ? Gli direi "Onorevole ha visto, quello che si dice è vero; quello che tantissime associazioni di volontariato hanno denunciato non è fantasia, qui si muore davvero; lo sa che ormai anche il Ministro della Giustizia ha dichiarato ufficialmente che gli istituti penitenziari sono "incostituzionali"; onorevole ha voluto verificare di persona, bene. Se poi mi vuole compatire, mi compatisca pure, ma la prego faccia davvero qualcosa".
Sarei certamente scostumato ed ingeneroso verso colui che nel giorno di ferragosto, invece di stare in famiglia al mare viene a trovarmi. Il politico mi darà comunque ragione, mi dirà che si è reso conto dell'effettiva emergenza, che si farà promotore d'iniziative concrete. Intanto il suo addetto stampa ha già preparato il comunicato da inviare ai giornali affinchè il sacrificio personale sia reso pubblico.
Queste considerazioni valgono per tutti coloro (la maggior parte) dei politici che hanno aderito all'iniziativa, che nel corso dell'anno nulla hanno fatto o comunque  poco per risolvere effettivamente quella che ormai è uno scandalo nazionale. Dal condono ad oggi non vi è stato un serio dibattito politico sul sistema penitenziario, per il quale non sono necessarie riforme o nuove leggi, ma solo risorse economiche che consentano di applicare le norme già esistenti ed un effettivo ricorso alle pene alternative al carcere, con meno costi e maggiore sicurezza sociale, in quanto vi è un tasso di recidiva bassissimo.
Plaudiamo, pertanto, all'iniziativa dei radicali, ma saremo vigili sull'operato parlamentare e consiliare di coloro che hanno aderito, augurandoci che, verificato -come SanTommaso -  la ormai già notoria costante illegalità degli Istituti di pena italiani, vogliano aprire finalmente un urgente dibattito parlamentare che possa approdare a soluzioni concrete e non al risibile progetto della costruzione di nuove carceri.
Le Camere Penali, da tempo denunciano la gravità della situazione e la necessità d'intervenire subito. Quella di Napoli, con "Il Carcere Possibile Onlus" ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica ed ha proclamato l'astensione dalle udienze per i giorni 16, 17, 18 e 21 settembre, per protestare contro l'inerzia del Governo dinanzi ad una così palese violazione di diritti civili.

CAMERA PENALE DI NAPOLI - IL CARCERE POSSIBILE ONLUS
Il Presidente
Avv. Riccardo Polidoro