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Lista dei suicidi in carcere: non ammettiamola
giovedì 04 marzo 2010
di Alessio Di Carlo
Ci scuseranno lor signori per il fuor di tema, ma accade che - oltre alle liste elettorali nell'occhio del ciclone proprio in questi giorni - ve ne sia almeno un'altra che preoccupa e non poco chiunque sia dotato di una briciola di coscienza civile.
Ci riferiamo all'elenco dei detenuti morti per suicidio nelle carceri italiane che da pochi giorni ha toccato la punta record di dodici decessi in appena due mesi.
Secondo i dati diffusi dal sito Ristretti.it, nelle carceri italiane la media dei detenuti morti per suicidio è di circa 1 su 1000 mentre tra la popolazione non detenuta la quota sale a 1 su 20.000.
Tra i detenuti in 41 bis la percentuale passa a 1 su 280. E aggiungiamo, tanto per gradire, un tentato suicidio ogni 70 reclusi ed un atto di autolesionismo ogni 10 detenuti.
Naturalmente si tratta di numeri che nemmeno per un secondo appassioneranno il dibattito di coloro i quali in queste ore si interrogano se sia legittimo un timbro quadrato al posto di uno tondo; se si possa consumare un panino e nel frattempo dare una ritoccatina all'elenco dei candidati alla Regione mentre si è in attesa di depositare le liste elettorali; se sia legittimo, in sintesi, tutto ciò che legittimo non è. Per legge e per buon senso.
Francamente non sappiamo cosa sarà di quelle liste, se verranno ammesse o rispedite al mittente.
Quel che invece vorremmo è che si finisse non solo di ammettere, ma di avallare, la lista dei cittadini reclusi che decidono di farla finita.
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