I dati sulla struttura delle carceri e sul numero e la condizione delle persone detenute pubblicati sul sito radiocarcere.com, forniscono lo spunto per alcune importanti riflessioni.
Innanzitutto è confermato il sovraffollamento (nonostante il recente indulto) e la previsione che, a breve, gli stessi effetti del provvedimento di clemenza saranno del tutto annullati e si tornerà alla situazione di emergenza che obbligò il Parlamento ad adottare la misura che fu ritenuta impopolare e che tante critiche suscitò. Dalla lettura di tale dato emerge, dunque, che nulla è stato fatto per evitare che l’indulto si riducesse ad un semplice “provvedimento tampone”, mentre, invece, poteva rappresentare l’occasione per una nuova e seria politica penitenziaria.
Altro dato inquietante è quello relativo al numero delle celle a norma: 4.763 su 28.828. Se il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria fosse una ditta privata vedrebbe sequestrati gran parte dei suoi Istituti.
Solo la metà delle sale colloqui è a norma, nonostante la legge preveda che vengano incoraggiati i rapporti con l’esterno ed in particolare con i familiari.
Ben due terzi della popolazione detenuta è in attesa di un giudizio definitivo, cioè sono “giudicabili”. Ciò è dovuto ai tempi lunghissimi del processo penale e, di fatto, snatura la funzione del carcere che è essenzialmente per i “definitivi”, per i quali dovrebbe essere ipotizzato il tentativo di reinserimento, secondo quanto previsto dall’art. 27 della Costituzione: “Le pene devono tendere alla rieducazione del condannato”.
Un detenuto su quattro è tossicodipendente, un detenuto su tre è straniero, circostanze che dovrebbero far riflettere sulla necessità di modificare le leggi in materia.
La percentuale dei detenuti in affidamento che tornano a delinquere è bassissima (0,16%), dato che dovrebbe incoraggiare l’adozione di misure alternative al carcere.
La presenza di cinquanta bambini – da zero a tre anni – negli istituti di pena insieme alle rispettive madri, dovrebbe incentivare la creazione di strutture alternative.
Su questi dati dovrebbero riflettere i partiti politici alla vigilia delle elezioni. Ci sono ben 50.000 persone detenute che attendono che i loro diritti trovino tutela e gli stessi cittadini liberi –con una corretta informazione – comprenderebbero che una concreta opera di rieducazione influirebbe in materia determinante sulla stessa sicurezza sociale tanto auspicata.
Questi i dati:
Le carceri
Numero delle carceri: 205
Numero delle celle: 28.828
Celle a norma: 4.763
Numero sale colloqui: 530
Sale colloqui a norma: 272
I detenuti presenti
Capienza regolamentare delle carceri: 42.213 posti
Numero di detenuti presenti: 49.442 (dato del 10 dicembre 2007)
Flusso nelle carceri: 90.000 persone all’anno
Posizione giuridica dei detenuti
Su 49.442 detenuti:
16.525: sono in attesa di un primo giudizio
9.642: sono in attesa dell’appello
3.199: sono in attesa del giudizio della Cassazione
18.589: sono in carcere perché condannati in via definitiva
1.487: sono sottoposti a misura di sicurezza detentiva
Caratteristiche dei detenuti
Su 49.442 detenuti:
il 4% sono donne
18.350 sono stranieri
11.000 sono i detenuti tossicodipendenti
1.700 ricevono in carcere la cura col metadone
4.000 sono siero positivi
1.157 sono alcolisti
Pene e reati dei condannati
Su 18.589 detenuti condannati:
il 43% sconta una pena complessiva che va dai 3 ai 6 anni.
il 52% ha un residuo pena di 3 anni.
il 29% sconta una pena per reati contro in patrimonio
il 16%, sconta una pena per reati contro la persona
il 15% sconta una pena per violazione della legge stupefacenti
il 3,6% deve scontare una pena per reati contro l'amministrazione
Misure alternative, permessi premio e semilibertà
11.527 detenuti sono ammessi a una misura alternativa
il 9% è sottoposto all’affidamento in prova ai servizi sociali
66 si sono visti revocata la misura alternativa
lo 0,16% dei detenuti in affidamento torna a delinquere
6.986 beneficiano di permessi premio
723 sono in regime di semilibertà
Bambini detenuti e donne in gravidanza
carceri con bambini: 12
bambini detenuti: 50
Età: da 0 a 3 anni
I bambini accusano: disturbo nell’umore, ritardo nella parola
Donne detenute in gravidanza: 20
Solo Milano ha creato una struttura diversa dal carcere
per le mamme detenute con i loro bambini.
Si tratta di una sezione del carcere di San Vittore distaccata in un appartamento.