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Napoli, 6 dicembre 2009____________Il giornalista Dario Del Porto scrive un articolo sulle pene dei familiari, costretti di notte ad iniziare la fila per poter effettuare il colloquio con il loro parente detenuto nella Casa Circondariale di Poggioreale. Una vergogna già da tempo denunciata da "Il Carcere Possibile Onlus", che è stata oggetto di specifico riferimento anche nella richiesta di adesione alla "giornata per la legalità della pena" del 28 novembre 2009:
"I rapporti tra i detenuti e la famiglia sono, di fatto, annullati. Un’ora di colloquio a settimana, svolto in condizioni tali da non consentire una reale relazione affettiva. I familiari, per poter incontrare il loro congiunto nella Casa Circondariale di Poggioreale, sono costretti a file interminabili che hanno inizio alle tre del mattino, all’esterno delle mura, per poter poi effettuare il colloquio a metà mattinata"
Riportiamo l'articolo del giornalista, sempre attento ai problemi della detenzione. Riteniamo che la verità e sopratutto la conoscenza su quanto avviene in carcere e fuori dal carcere, è un diritto-dovere dell'opinione pubblica.
Poggioreale, code all'alba per visitare i detenuti
di Dario Del Porto
Carmela è arrivata alle cinque del pomeriggio. Ha dormito in auto, si è messa in coda in piena notte. Lei come gli altri. Donne, uomini, anziani, anche bambini. In fila per dodici ore, qualcuno anche di più. Non fa differenza se sotto la pioggia o sotto il sole. Incuranti del freddo, in piedi o appoggiati su sedie di fortuna.
Tutti ad aspettare le 7.30 del mattino in punto, quando il cancello del carcere di Poggioreale si aprirà e potranno iniziare le procedure per l’accettazione dei familiari dei detenuti in attesa di colloquio con i propri congiunti. Le immagini scattate nella notte fra giovedì e venerdì rappresentano forse la risposta migliore a chi ancora pensa che il sovraffollamento degli istituti rappresenti un problema solo per chi, operatore o detenuto, si trova dentro le strutture.
Poggioreale conta una popolazione carceraria che sfiora i 2700 reclusi. Dal lunedì al venerdì il personale, pur alle prese con gravissime difficoltà e carenze, assicura in media colloqui per oltre 500 detenuti al giorno ai quali possono fare visita fino a tre adulti e due minori. Dunque ogni mattina circa 1500 persone devono essere sottoposte ai controlli di legge prima di poter avere accesso alle sale predisposte per gli incontri. E tanti trascorrono la notte in attesa, pur di poter essere tra i primi a entrare.
L’allarme sul sovraffollamento di Poggioreale e degli altri penitenziari è stato riproposto nel corso del seminario sulla "Affettività in carcere" promosso dal garante regionale per i detenuti Adriana Tocco. E in quella occasione il capo del servizio ispettivo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, Francesco Cascini, ha elencato i numeri dai quali emerge con chiarezza lo spaccato della situazione: su 66 mila detenuti in tutta Italia, oltre 31 mila sono in attesa di giudizio. Quasi la metà, quindi.
"Nell’estate 2006 - ha sottolineato Cascini, ex pm del pool anticamorra napoletano - sono usciti dal carcere 26 mila persone in tutta Italia. Oggi siamo arrivati a 66 mila, con un incremento degli ingressi che oscilla tra i mille e i 1200 nuovi ingressi al mese". Il turn over aggiornato al 31 ottobre 2009 parla di 79912 ingressi, 60 mila dei quali di detenuti indicati come "giudicabili". Di questi però più di 22 mila sono destinati a uscire nel giro di una decina di giorni.
Tra i detenuti definitivi (oltre 32 mila) circa 10 mila sono in cella per reati di mafia. "Ma dopo quello delle organizzazioni criminali - ha evidenziato Cascini - il mare magnum dei detenuti è costituito dagli emarginati: tossicodipendenti ed extracomunitari". La maggior parte dei reclusi deve scontare condanne comprese fra i 3 e i 5 anni (7800 persone) mentre quasi 6500 sono in cella perché condannati a pene fra i 5 e i 10 anni. E poi c’è il problema delle strutture. Cascini ha citato un esempio per tutti: "Ho visitato il carcere di Madrid 3. Ospita 1200 detenuti. È grande dieci volte Poggioreale".
(04 dicembre 2009) |