06-04-2014
GUIDA AI DIRITTI ED AI DOVERI DEI DETENUTI SECONDA EDIZIONE: Nella sezione UTILITA' del sito č disponibile la seconda...
 
LE RAGIONI DI UNA CELLA IN PIAZZA
L'iniziativa "Detenuto per un minuto", a Napoli, sabato 28 novembre, dalle ore 10.00, in Piazza dei Martiri, nell'ambito della "Giornata per la legalitā della pena" (vedi news legalitā)
 

A Napoli, il 28 novembre, a Piazza dei Martiri, nel “salotto buono” della città, sarà istallata una finta cella, dove personale della Polizia Penitenziaria accoglierà i cittadini che vorranno verificare il percorso detentivo, dall’ingresso in Istituto fino alla stanza assegnata.
L’iniziativa, dal nome “Detenuto per un minuto”, è un progetto del Garante dei Diritti dei Detenuti della Regione Sicilia, proposta nella nostra città da “Il Carcere Possibile Onlus”, Associazione della Camera Penale di Napoli, dalla Conferenza Nazionale dei Garanti Regionali, con la collaborazione del Provveditorato della Campania dell’Amministrazione Penitenziaria. Si inserisce nella “Giornata per la legalità della pena - manifestazione per il rispetto dei principi costituzionali e delle norme in materia di esecuzione della pena”, organizzata con l’Unione Camere Penali Italiane, che prevede anche un  incontro-dibattito al Teatro Politeama ed un concerto di Enzo Avitabile.
Perché una cella in piazza ? Perché turbare lo shopping del sabato mattina con una presenza certamente non piacevole ?
Le finalità sono duplici. Si vuole, da un lato ricordare a tutti l’esistenza del carcere come istituzione che svolge una pubblica funzione, dall’altro evidenziare la gravissima emergenza che affligge i nostri Istituti Penitenziari.
L’opinione pubblica si preoccupa se le scuole non funzionano, perché pensa alla qualità dell’istruzione dei loro figli. Si preoccupa se gli ospedali non funzionano, perché pensa che le malattie vadano curate. Ritiene il diritto all’istruzione ed il diritto alla salute  principi costituzionali inviolabili.
Allo stesso modo si preoccupa di una “sicurezza sociale” sempre più debole e chiede pene esemplari, che vadano scontate, la c.d. “certezza della pena”.
Non si preoccupa affatto se le carceri italiane, come dichiarato dallo stesso Ministro della Giustizia, sono per la maggior parte “incostituzionali”, perché  l’esecuzione della pena consiste in trattamenti contrari al senso di umanità e non tende alla rieducazione del condannato. Non si preoccupa dunque della “qualità della pena”.
“Certezza” e “Qualità”, invece, sono due principi che devono essere invocati insieme, perché la pena spesso non è “certa” proprio perché non è garantita la sua “qualità”, cioè l’esecuzione con le modalità previste dalla legge.
Riteniamo che la funzione della “pena”, che non deve essere esclusivamente il carcere, sia sottovalutata e non sia stata compresa la sua importanza per un miglioramento sostanziale delle stesse condizioni di vita dei cittadini liberi.
Sabato prossimo dedicate “un minuto” alla nostra iniziativa, perché l’illegalità delle carceri italiane riguarda tutti.