06-04-2014
GUIDA AI DIRITTI ED AI DOVERI DEI DETENUTI SECONDA EDIZIONE: Nella sezione UTILITA' del sito è disponibile la seconda...
 
SU RADIORADICALE - TRASMISSIONE RADIOCARCERE - IL RIFERIMENTO ALL'ASTENSIONE DALLE UDIENZE PROCLAMATA DALLA CAMERA PENALE DI NAPOLI
Sottolineata, tra l'altro, così come più volte rilevato dalla nostra associazione, l'assoluto silenzio della magistratura associata sulle enormi carenze del sistema penitenziario
 

Dal sito di RADIOCARCERE: www.radiocarcere.com

Carceri:
 
 
gli Avvocati di Napoli protestano
e gli altri?
 
Gli Avvocati della Camera Penale di Napoli si asterranno dalle udienze penali dal 16 al 21 settembre. Ma voi direte: e che c’è di nuovo? Di nuovo c’è il motivo della protesta dei penalisti partenopei. Non la separazione delle carriere. Non le intercettazioni. Bensì le condizioni  degradanti e disumane in cui versano le persone detenute nelle carceri italiane. Nel comunicato degli Avvocati di Napoli, che si trova sul sito www.ilcarcerepossibileonlus.it, si legge: “L'astensione è dovuta alla gravissima violazione dei diritti umani che si consuma ogni giorno negli istituti di pena.”
Insomma un’ottima iniziativa. Un’iniziativa che però resta isolata e circoscritta in ambito regionale. Infatti l’organo di rappresentanza nazionale dei penalisti, ovvero l’Unione Nazionale delle Camere Penali, non ha mai indetto un solo giorno di astensione dalle udienze per protestare contro il degrado del nostro sistema carcerario.
Si preferisce fare le barricate su temi “alti”. Ma non si lotta su realtà concrete e illegittime come il carcere.
Una mancanza che contraddistingue sia gli avvocati che i magistrati. Infatti, la stessa critica può essere mossa anche ai magistrati e all’Associazione Nazionale dei Magistrati. Sì proprio a loro che, magari dopo aver scritto un ottimo provvedimento cautelare, si disinteressano poi del modo in cui quel provvedimento viene concretamente eseguito.
E’ un’idea fissa di Radiocarcere: che Magistrati e Avvocati facciano una manifestazione nazionale per denunciare l’illegalità presente nelle carceri italiane.