|
NUOVA INFLUENZA: GARANTE DETENUTI LAZIO, URGE VACCINAZIONE IN CARCERE
(ASCA) - Roma, 1 set - ''Con i livelli di sovraffollamento attuali, per altro tendenti ad aumentare, c'e' il rischio concreto che le carceri italiane siano fra i primi luoghi dove il virus A/N1H1 possa attecchire e diffondersi nella sua forma peggiore''. E' l'allarme lanciato dal Garante dei diritti dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni dopo i sopralluoghi effettuati dai suoi collaboratori, nelle carceri del Lazio.
''Giustamente si parla di una campagna di vaccinazione che, nei prossimi mesi, riguardera' alcune categorie a rischio - ha detto Marroni, che e' anche vicepresidente della Conferenza Nazionale dei Garanti dei detenuti - quello che mi stupisce e' che fra tali priorita' nessuno parli del carcere in tutte le sue componenti: detenuti, agenti di polizia penitenziaria, volontari e i loro familiari''.
In effetti il pianeta carcere, spiega una nota, 206 istituti con oltre 64mila persone recluse in tutta Italia, dai minorenni agli ultraottuagenari, con oltre il 35% di stranieri e il 30% di tossicodipendenti sembra racchiudere tutte le criticita' tali da farlo ritenere una priorita' nell'emergenza A/H1N1''.
Negli istituti, prosegue, ''si registra, infatti, un indice di salute medio - grave (con oltre 6 persone su 10 malate), una diffusione elevata di malattie come tubercolosi, epatiti B e C, diabete e hiv, problemi cardiocircolatori e polmonari, una frequenza altissima di reclusi con fragilita' mentale e un numero di decessi che, solo nei primi sette mesi del 2009, e' gia' a quota 118, fra cui 45 suicidi.
Ai detenuti vanno poi aggiunti 34mila agenti di polizia penitenziaria e centinaia di operatori dell'area educativa (educatori, UEPE, volontari, direttori ecc). Secondo il DAP, nel 2008, il turn over nelle carceri ha coinvolto piu' di 90.000 persone.
Queste persone, si legge ancora nella nota, sono costrette a vivere 24 ore al giorno in ambienti non salubri, vetusti, in strutture che all'80% non sono a norma, sovraffollate e che per questo non rispondono alle norme per cio' che concerne, ad esempio, i m/quadrati, la luce, la ventilazione e i servizi igienici pro capite, con una oggettiva impossibilita' di minimizzare i contatti con le persone ammalate. A questa massa di persone occorre poi aggiungere le criticita' rappresentate dagli immigrati (e relativi sorveglianti e addetti) ospitati nei 13 CIE italiani e dai minori dei 17 istituti penitenziari minorili.
''In assenza di notizie certe, sto predisponendo una lettera urgente da inviare al ministro del Welfare e a quello della Giustizia e al capo del Dap - ha concluso Marroni - per invitarli, in vista della riunione che dovrebbe stabilire le linee guida della campagna di vaccinazione, ad inserire anche il carcere fra le priorita' del piano di prevenzione e controllo dell'epidemia. Con le condizioni attuali si corre davvero il rischio che il virus A/H1N1 mostri la sua faccia piu' virulenta proprio nelle carceri''.
res-map/cam/bra
|